Quando leggiamo che ″tutto è amore″, viene spontaneo interpretare tali parole come se si stesse affermando che ″esiste solo l'amore″, dichiarazione che tuttavia contrasta fortemente con la nostra esperienza di vita e con la comune distinzione etica fra il bene e il male. Difficile per la nostra mente concepire che anche la violenza e la sofferenza possano essere ″amore″, per cui si rende necessario stabilire una definizione convenzionale di tale termine che permetta il suo utilizzo in modo coerente con la visione unitaria. Una possibile definizione potrebbe essere: quell'unico impulso generativo che permette la manifestazione dell'Uno in tutte le sue forme, e, come tale, permea dunque ogni cosa ed ogni situazione. A partire, ovviamente, dal sorriso radioso di Gurumayi.
Quando leggiamo che ″tutto è amore″, viene spontaneo interpretare tali parole come se si stesse affermando che ″esiste solo l'amore″, dichiarazione che tuttavia contrasta fortemente con la nostra esperienza di vita e con la comune distinzione etica fra il bene e il male. Difficile per la nostra mente concepire che anche la violenza e la sofferenza possano essere ″amore″, per cui si rende necessario stabilire una definizione convenzionale di tale termine che permetta il suo utilizzo in modo coerente con la visione unitaria. Una possibile definizione potrebbe essere: quell'unico impulso generativo che permette la manifestazione dell'Uno in tutte le sue forme, e, come tale, permea dunque ogni cosa ed ogni situazione. A partire, ovviamente, dal sorriso radioso di Gurumayi.
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