La natura dell'universo secondo Vivekananda

L'Assoluto è divenuto l'universo, ma ciò non include solo il mondo materiale, ma anche quello mentale, quello spirituale (in cielo e in terra) e, di fatto, tutto ciò che esiste. Mente è il nome di un cambiamento [manifestazione n.d.t.] , "corpo" il nome di un altro cambiamento, e così via e tutti questi cambiamenti costituiscono il nostro universo. 

L'Assoluto è dunque divenuto l'universo attraverso il tempo, lo spazio e la legge della causalità. Questa è l'idea centrale dell'Advaita. Il tempo, lo spazio e la legge della causalità sono come il vetro attraverso il quale è osservato l'Assoluto. ... Nell'Assoluto, dunque, non vi è né il tempo, né lo spazio né la legge della causalità. L'idea del tempo non può appartenergli, non essendovi in esso la mente o il pensiero. Non può esservi nell'Assoluto nemmeno l'idea dello spazio, poiché non vi è in esso cambiamento esteriore. Anche ciò che chiamiamo moto e causalità non possono esistere dove vi è solo l'Uno.


Note: Come non ricordare a questo proposito le parole di Albert Einstein: "il tempo e lo spazio non sono una condizione in cui esistiamo, ma un modo in cui pensiamo".



Swami Vivekananda, The complete works of Swami Vivekananda, Vol. 2, Jnana-Yoga, trad. E.V.