L'illuminazione secondo Tony Parsons

Le dottrine, i processi e i percorsi che cercano l'illuminazione tendono ad esacerbare il problema cui si riferiscono, rinforzando l'idea che il sé può ritrovare qualcosa che si presume aver perduto. 
E' proprio tale sforzo, questo investimento nell'identità del sé che ricrea continuamente l'illusione di separazione dal tutto. E' questa l'illusione dell'individualità.

La vita non è un compito da svolgere. Non vi è assolutamente niente da raggiungere, tranne la consapevolezza che non vi è niente da raggiungere.

Nessuno sforzo potrà far apparire l'unità. Tutto ciò che serve è un cambiamento nella percezione, un vedere in modo diverso, che già ci appartiene ma non è ancora messo in pratica.




Tony Parsons (saggista), da The open secret, trad. E.V.

1 commento:

  1. Proviamo a chiudere il ragionamento di Parsons senza cadere nella trappola di indicare comunque una via "reale" all'interno di una manifestazione (la vita individuale) che è e resta comunque "apparente" o "illusoria". Indirizzarsi a un'identità apparentemente separata (nella percezione propria e altrui) per indicarle una via "giusta" e renderla consapevole di quella "sbagliata" è come discutere di quale sia migliore fra i colori dell'arcobaleno, pur sapendo che essi sono solo l'apparire estemporaneo della unica luce bianca esistente. Anzi, ancor più, risuona come rivolgersi al solo colore giallo dell'arcobaleno per renderlo consapevole della propria natura di luce bianca e indicare ad esso un modo per "vivere" tale verità. Insomma, un gioco nel gioco.
    Riporto infine quanto scritto nella premessa di questo blog:
    -la ricerca della verità ha lo stesso valore di qualunque altra ricerca, poiché tutte emanano dall'Uno e si realizzano nell'Uno.
    -l'esperienza di illuminazione (coscienza di unità) ha lo stesso valore di qualunque altra esperienza, poiché tutte emanano dall'Uno e si realizzano nell'Uno.

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