L'unità che si nasconde dietro la diversità

Riguardiamo le cose che ci circondano d'ognintorno: vengono dall'invisibile e vi ritornano e ciascuna risuona dell'insieme. ...
Il granello di sabbia, la costellazione lontanissima che brilla, il filo d'erba, il verme che striscia, il nostro stesso corpo si sono costruiti d'una eguale sostanza originaria a fondamento atomo-molecolare.
Abbiamo avuto (dalla scienza dell'atomo n.d.t.) la rivelazione dell'unità che si nasconde dietro la diversità: il punto, il momento, il principio che iniziò il moto delle cose.
Unità materiale che è anche ideale perché l'atomo invece di un punto è un'organizzazione, in cui sono già compresi i motivi della luce e perché quando l'uno si lascia attrarre dall'altro nel foggiarsi dei corpi, quel che ne segue non è una somma aritmetica, ma un'insospettata cosa nuova, che non c'è possibile d'intendere senza riferirci ad una volontà creatrice.
Lungo la duplice via che conduce dalle stelle agli atomi e da questi a quelle, mai un passivo aggregarsi di elementi, mai un semplice giustapporsi, ma un irrefrenabile irrompere di atti e di forme che non si contiene in alcuna delle nostre teorie come il mare non si contiene nel cavo di una conchiglia, e nemmeno ci concede, interponendoci tra il prima e il poi, di prevedere con esattezza quel che accade.


Antonino Anile (anatomista, scrittore, politico), da Bellezza e verità delle cose, 1935