Cosa ha spinto Dio a manifestarsi

Se il Dio nascosto, che è un'unica essenza e volontà, non si fosse manifestato al fuori di sé, dalla saggezza eterna nel carattere e nella divisibilità della volontà, e se non avesse incluso questa stessa divisibilità nella vita delle creature, e se questa possibilità di separazione nella vita non avesse trovato espressione in tale confronto, come potrebbe allora la volontà nascosta di Dio, che è unico e uno soltanto, essergli rivelata? Come può esservi in una sola volontà la conoscenza di sé? 


Jacob Boehme (teosofo tedesco) da Theoscopia, o la preziosissima via dell'intuizione divina (Scritto nel 1622 e tradotto in inglese da John Rolleston nel 1920) trad. E.V.

1 commento:

  1. Boehme pone in queste congetture una classica questione filosofica. Il Dio−Uno assoluto è contemporaneamente colui che si specchia, l'immagine rispecchiata, lo specchio stesso e l'atto del rispecchiarsi. Dunque, la conoscenza di sé è, di fatto, un atto proprio della sua stessa manifestazione, che avviene da esso, in esso e per mezzo di esso.

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