La differenza fra unicità e unità

La molteplicità esiste secondo il suo modo proprio, quando essa è possibile, ma siffatto modo è illusorio ... perché l’esistenza stessa di questa molteplicità ha per base l’unità, da cui essa è prodotta e nella quale è principialmente [nel suo principio] contenuta. Considerando in tal modo l’insieme della manifestazione universale, diremo che, nella stessa molteplicità dei suoi gradi e dei suoi modi, «l’Esistenza è unica», secondo una formula dell’esoterismo islamico; a questo proposito, faremo notare una differenza importante fra «unicità» e «unità»: la prima comporta la molteplicità come tale, la seconda ne è il principio (non la «radice» ... in quanto contiene in sé tutte le possibilità di manifestazione, tanto «essenzialmente» quanto «sostanzialmente»). Dunque l’Essere è propriamente uno, ed è l’Unità stessa (è ciò che esprime anche l’adagio scolastico: Esse et unum convertuntur), in senso metafisico d’altronde, non in senso matematico, poiché siamo ormai di là dalla quantità: fra l’Unità metafisica e l’unità matematica, vi è analogia, non identità; parimenti, quando si parla della molteplicità della manifestazione universale, non si tratta nemmeno di una molteplicità quantitativa, poiché la quantità è solamente una condizione speciale di certi stati manifestati. 


René Guenon in L’uomo e il suo divenire secondo il Vedanta (1965)