La coscienza del mondo reale

Eravamo nella Cattedrale di Firenze. Si entra dalla porta principale e vi sono molte persone, preti, coristi, turisti che girovagano al livello del suolo. Tutti sembrano darsi una grande importanza, ed è sicuramente così. Ma poi, faticosamente, sali una lunga scala buia a spirale che porta alla cupola e arrivi infine ad una galleria che gira tutt'intorno al suo interno. Improvvisamente, l'intera chiesa si apre ai tuoi piedi, con tutte quelle minuscole presenze indistinguibili le une dalle altre e anche tu, insieme a loro, ti perdi nel grande vuoto che sembra far scomparire tutti i pensieri precedenti rendendoli privi di senso. In qualche modo, questa esperienza sembra ricondurre al reale significato di se stessi, è pura auto-coscienza.
Ma, dopo aver osservato tutto ciò fino alla sazietà, si prende una scala nascosta che porta all'esterno sulla cima della cupola. Ecco allora aprirsi davanti agli occhi sotto il cielo ed il sole l'intera città con le colline, i boschi e il panorama distante. Tutto ciò che si prova e si senta all'interno della Cattedrale, dentro di sé, scompare nuovamente in relazione al vasto universo, poiché questa è la realtà, mentre l'altra era solo una sua immagine scolpita nella pietra. Questa visione mi è sembrata improvvisamente un'immagine della vera coscienza, la coscienza oggettiva del mondo come è: libertà.


Rodney Collin ( scrittore allievo di Ouspensky) in The Theory of Conscious Harmony from the letters of Rodney Collin (1984) trad. E.V.