Noi siamo la coscienza stessa

L'idea di un'individualità separata e autonoma emerge in noi come pensiero e sensazione, e il nostro ambiente culturale cospira per confermare che abbiamo accuratamente esaminato "la questione della materia" e che siamo realmente individui separati. Nel moderno linguaggio non-dualistico, il pensiero e la sensazione di possedere un'individualità separata sono di per sé considerati come oggetti della coscienza e la persona è considerata come "colui a cui tali oggetti appaiono". Ciò porta alla possibile conclusione, da parte dei moderni non-dualisti, che noi siamo la Coscienza stessa, in qualche senso assoluto.
Ma se nella tradizione cristiana unità (oneness) equivale a coscienza, allora la coscienza può essere piuttosto considerata come Ciò in cui il pensiero e la sensazione di separazione appaiono. 
Al livello della verità sull'Assoluto, questa unita/coscienza è la nostra vera natura. Noi appariamo in essa, nell'Uno. Un'analisi ontologica cristiana tradizionale potrebbe aggiungere che l'Uno è l'Io Sono, la cui natura è l'amore creatore di Agape. Un critico cristiano portato alla non-dualità potrebbe invece affermare che: "Il divino Io Sono è il mio stesso essere (livello assoluto della verità) ma io non sono l'essere dell'Io Sono (livello convenzionale della verità)".


James Charlton in Non-dualism in Eckhart, Julian of Norwich and Traherne: A Theopoetic Reflection (2013) trad. E.V.