La mia percezione degli oggetti deriva dalla percezione della mia stessa condizione interna, ed è determinata da essa, non il contrario.
Percepisco dunque gli oggetti percependo innanzitutto lo stato del mio essere e posso imparare che quella particolare sensazione è data da ciò che arbitrariamente indico come rosso, oppure blu, liscio, ruvido, eccetera, ... So che sono sensazioni diverse perché sono cosciente di me stesso e dei miei cambiamenti interiori.
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Dunque, le mie sensazioni sono in me stesso, non nell'oggetto, e poiché io sono me stesso e non l'oggetto, posso essere conscio solo del mio stato e non dello stato dell'oggetto.
Johann Gottlieb Fichte (filosofo tedesco) in La visione dell'uomo (1799), trad. E.V.