La non-dualità nel vuoto interiore

Il più comune significato di "non-dualità" in molti insegnamenti è "unitarietà" (oneness) o "singolarità". Tali insegnamenti sono non dualistici nel senso che affermano che non esistono due cose distinte. Ma c'è un altro significato di "non-dualità" ed è il senso di "libero dagli estremi opposti del dualismo". Ciò comporta la libertà dai poli contrapposti dei dualismi metafisici come, ad esempio, esistenza e non-esistenza, essenzialismo e nichilismo, sostanza e attributo, presenza e assenza, bene e male. Questi rappresentano comunque forme di dualismo, perché se si vivono le situazioni secondo uno di due estremi, si pongono le basi per l'esperienza anche dell'altro estremo. Ad esempio, se si afferma la propria reale esistenza, si avrà anche paura che un giorno non si esisterà più. In entrambi i casi, si avranno bramosia, attaccamento, rigidità e resistenza al fluire della vita. Attraverso gli insegnamenti finalizzati al raggiungimento del vuoto interiore ci si rende conto che  nessuna di queste accoppiate dualistiche ha senso. Per questo motivo gli insegnamenti al vuoto interiore sono non-dualistici.


Greg Goode e Tomas Sander in Emptiness and joyful freedom (2012) trad. E.V.