Con il termine Sé ... non ci riferiamo né all'impersonale, al sentimento del puro atto di esistere, al quale può per venire uno sforzo conforme allo Yoga, né tanto meno al Sé contemplato nel lessico degli psicologi ma ... nel senso in cui lo intendevano Ibn Arabi e tanti altri teosofi sufi, in consonanza con la famosa massima: chi conosce se stesso conosce il suo Signore. Conoscendo se stesso, conoscere il proprio Dio; conoscendo il proprio Signore, conoscere se stesso. Questo Signore non è il Sé impersonale, e tanto meno è il Dio delle definizioni dogmatiche sussistente in sé, senza nessuna relazione con l'Io, senza essere sentito dall'Io. E' invece quello che conosce se stesso mediante me stesso, cioè nella conoscenza stessa che io ho di lui, in quanto essa è la conoscenza che egli ha di me. Solo e soltanto con lui, in questa unità sizigiale, è possibile dire tu.
Henry Corbin (filosofo e iranista francese) in L’immaginazione creatrice - Le radici del sufismo (1958 ed. ita. 2005)