Come l'onda rispetto all'oceano

Mi chiedi cosa è la morte ... 
Tu prendi un frutto, lo tagli a metà, indichi la sua parte interna e la chiami polpa, poi mi chiedi cosa è la polpa del frutto ... io non posso che risponderti che la polpa del frutto è ciò che TU chiami polpa del frutto, secondo la tua definizione. Io vedo solo un frutto e qualunque parte tu ne indichi io non posso che risponderti che per me essa è quel frutto. 
Così è per la morte. E' la tua descrizione che la definisce. E c'è sicuramente più di una definizione possibile. Dal punto di vista della non-dualità, considerando cioè la natura della realtà, qualunque aspetto dell'esistenza è parte della manifestazione dell'uno assoluto, mentre ogni definizione al suo interno crea una limitazione e, pertanto, non potrà che essere parziale e relativa, come lo è la polpa rispetto al frutto o l'onda rispetto all'oceano. Non che sia sbagliato cogliere le forme delle interazioni, ovvero dei processi, che hanno luogo all'interno del tutto-che-è-uno, ma così facendo sarà inevitabile abbandonare l'assoluto per il relativo.