Nulla è fuori dall'Uno assoluto

L'esperienza che chiamiamo vita ci permette di trarre due conclusioni che sono comuni a tutti gli esseri senzienti:
- c'è qualcosa,
- quel qualcosa cambia incessantemente.
Proprio questi due aspetti (esistere e mutare) costituiscono di fatto il comune denominatore di ogni espressione della realtà, e permettono di definire un primo insieme (inteso come gruppo di elementi) che include l'intera manifestazione dell'Uno assoluto in tutte le sue forme. 
L'ulteriore caratteristica di questo insieme è che "non vi può essere alcunché al di fuori di esso". Tutto vi appartiene e ogni cosa ha origine da esso e avviene al suo interno.
Esso ha, pertanto un autentico carattere universale ed è l'insieme che include ogni altro insieme possibile.


1 commento:

  1. Porre l'esistere e il mutare quale riferimento per il riconoscimento dell'unità del tutto può sembrare in contrasto con i principi dell'Advaita per cui è reale solo ciò che non cambia. L'interpretazione del post deve dunque fare riferimento alla sola forma apparente della manifestazione dell'Uno assoluto, che se fosse immutabile, permetterebbe solamente un'unica, costante ed eterna esperienza e non l'infinita molteplicità che invece la caratterizza.

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