Tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine

Se con l'affermazione “tutto ha un inizio e una fine” si nega la possibilità dell’esistenza di un ente assoluto, e pertanto infinito rispetto a qualsiasi dimensione, temporale, spaziale, ecc... , dichiarando invece che ″tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine″ si è presa la torta del tutto e se ne ha tagliato una fetta: la specifica fetta che comprende solo ciò che ha un inizio.
Restringere il campo di osservazione solamente a ciò che ha un inizio, sposta dunque il piano di analisi dalla natura della realtà, che è assoluta, alla sua manifestazione, all’interno della quale è invece possibile individuare singoli processi aventi caratteristiche relative. Ciò avviene applicando categorie arbitrarie da noi create (quali, appunto il tempo e lo spazio), e non deve comunque costituire una premessa per affermare l’esistenza di separazione all’interno della manifestazione della realtà stessa.