I limiti del linguaggio

Per quanto possa sembrare semplice, è invece estremamente difficile discutere in modo proprio della consapevolezza dell'assenza di limiti o della coscienza della non-dualità. 
Ciò perché la nostra lingua, lo strumento utilizzato per discutere verbalmente, è la lingua dei limiti. Le parole, i simboli e i pensieri stessi non sono altro che limiti, poiché ogni volta che pensiamo o usiamo una parola o un nome, stiamo di fatto creando dei limiti. Perfino quando affermiamo "la realtà è consapevolezza dell'assenza di limiti" stiamo creando una distinzione fra i limiti e i non-limiti! ... Per questi motivi i saggi-mistici insistono sul fatto che la realtà è oltre i nomi e le forme, oltre le parole e i pensieri, oltre le divisioni e i limiti. Oltre ogni limite vi è il mondo reale dell'Uno, Dharmakaya, Tao, Brahman, Dio. E in tale mondo non vi è bene o male, santo o peccatore, nascita o morte, poiché in tale mondo non vi è alcun limite.


Ken Wilber (saggista) da No Boundary: Eastern and Western Approaches to Personal Growth trad. E.V.