L'esperienza di unità del tutto

L'esperienza (di unità del tutto) può essere anche descritta come la scoperta di un mondo oltre quello ordinario delle apparenze. In esso si confondono gli opposti e in questa nuova dimensione l'individuo abbandona ogni limitazione, non c'è esclusività, non c'è questo o quello, ma questo e quello. Ogni cosa è inclusa e niente escluso. Questo è il mondo della non−dualità (pleroma) da cui ha origine ogni cosa e in cui ogni cosa scompare.


Radmila Moacanin (psicoterapeuta) in Jung's Psychology and Tibetan Buddhism (1986) trad. E.V.