Quello che chiamiamo “amore divino” ha un duplice aspetto: sotto un aspetto, è il Desiderio di Dio per la sua creatura, il Sospiro appassionato della divinità nella sua Essenza (il “Tesoro nascosto”), che aspira a manifestarsi negli esseri, al fine di essere rivelato per loro e attraverso di loro; sotto l’altro aspetto, è il Desiderio della creatura per Dio, di fatto il Sospiro di Dio stesso epifanizzato negli esseri, che aspira a tornare in se stesso. In realtà, l'essere che sospira di nostalgia è nello stesso tempo l'essere verso cui la sua nostalgia sospira, benché nella sua determinazione concreta sia altro da lui. Non si tratta di due esseri differenti ed eterogenei, ma di un essere che incontra se stesso (al contempo uno e due, una bi-unità, che si tende sempre a dimenticare).
Henry Corbin (filosofo e orientalista francese) in L’immaginazione creatrice - Le radici del sufismo (1958 ed. ita. 2005)