La natura della relazione

La relazione è un'aspirazione universale generata dal cosmico potere dell'amore di ricondurre tutto all'unità (Yogananda). L'impulso a ricondurre tutto all'unità è dunque generato non dalla mente attraverso l'intelletto, ma dal cuore attraverso l'amore. Cusano stesso sosteneva che la conoscenza della verità era una forma di amore. L'etimologia del termine relazione deriva dal latino re + ferre = ri + portare, e richiama proprio il concetto di ricondurre qualcosa là da dove proviene originariamente. Dunque, il ricondurre il due all'uno ...  ma un due che è comunque relativo, altro termine che discende dalla stessa radice (sì relativo e relazione hanno la stessa radice!) e ci ricorda che quel qualcosa è appunto ... non nella sua condizione originaria, ma da riportare ... a casa nell'unità!



3 commenti:

  1. In fisica parlare di relazioni tra insiemi (o i loro elementi) equivale a fissare leggi di dipendenza funzionale tra questi e c'è qualcuno che ha voluto conferire il nome di legge dell'amore universale alla relazione matematica che definisce uno stato quantistico massimamente entangled o all'equazione di Dirac che descrive in modo relativisticamente invariante il moto dei fermioni ma alla quale credo meno... peccato che nei commenti non si possano aggiungere foto: ti volevo inviare due quadri contenenti le due equazioni...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In fondo cos'é la costante di gravitazione universale se non l'impulso a ricondurre tutto all'uno? O meglio, a riportare l'Uno al suo stato originario?

      Elimina
  2. giorgio peri28 gennaio, 2018

    Il concetto di relazione intrinseca è fondamentale sia nel pensiero buddista che nella meccanica quantistica.

    Il primato che in Occidente è stato tradizionalmente attribuito alla categoria di sostanza, l'Oriente antico lo ha trasferito a quella di relazione, spostando dunque il centro della riflessione dal soggetto al predicato.

    Fa zang (643-712), fu autore di un Trattato sul leone d'oro. Questo sutra deve la sua importanza al fatto che riprende ed approfondisce un tema già affrontato e sviluppato negli insegnamenti originari del Buddha, quello della interconnessione tra tutti gli elementi della realtà.

    In principio era la Relazione,
    la Relazione era presso Dio
    e la Relazione era Dio.
    Vangelo di Giovanni 1,1,14

    Potremmo anche dire "In principio Dio creò la Relazione" invece del cielo e della terra.

    "In principio era la Relazione". (Buber e poi Mancuso)

    Siamo relazione a immagine di Dio.

    L'uomo è relazione. (Kierkegaard)

    L’aspetto fondamentale dell'individualità è quello di essere in relazione tra le cose, l'esempio paradigmatico di questo fatto risiede nella presa di consapevolezza del Sé tramite il riconoscimento dell'altro da sé. Negando di essere identico ad un altro, il Sé non solo afferma la sua individualità ma, nello stesso tempo, ne afferma anche la dipendenza dalla relazione con un altro diverso da sé. In questo modo, viene dunque tolta ogni validità all'idea di una consistenza stabile della sostanza individuale. L’essenza dell’individuale può essere colta solo come funzione della sua radicale relatività rispetto a ciò che le circonda. Ciascuna cosa, e quindi anche ciascuna coscienza individuale è, nello stesso tempo, medesima ed altra rispetto a tutte le altre con cui interagisce e non esiste nulla indipendentemente da questa interazione. (Nishida interpretato)

    Dall’essere tutto in relazione a qualcosa di altro gli scettici pirroniani traevano la conclusione che nulla è in sé e per sé.

    RispondiElimina