Dal punto di vista dell’assoluto, sia il divino sia l’universo empirico non sono però reali nel senso più elevato del termine, come non lo sono i sogni e le allucinazioni. Entrambi, infatti, sono manifestazioni diverse dell’Unica Realtà - brahman - e sono prodotti dal fatto che noi identifichiamo noi stessi con i nostri complementi limitanti: l’intelletto, i sensi e le emozioni. Ma queste facoltà non sono l’essenza del Sé (l’Uno - brahman). Come filtri applicati su di un obiettivo, esse infatti colorano la nostra conoscenza e come un prisma scompongono l’Unità, la sola luce pura che costituisce la realtà.
Brijen K. Gupta (antropologo e studioso delle religioni) in The Meaning of the Absolute in
Sankara and Swedenborg, trad. S. N.