Rappresentare l'unità infinita

L'unità infinita non può non apparire strana ed antinomica alla mente umana, la quale nel mentre ne ravvisa la necessità di intuizione, si trova poi impossibilitata a poterla rappresentare a se stessa altrimenti che con le categorie della storia che, tutte entro l'unità, per essere contenute e spiegate, e non fuori per contenere e spiegare, non possono che costituire un procedimento rovesciato, pregno di contraddizioni. Tuttavia il fatto che quell'unità per una complementare necessità intuitiva non possa essere pensata come altro che la storia nel suo farsi, fa sì che se le categorie non possono spiegarla tutta in una volta senza antinomizzarsi e contraddirsi, la possono però spiegare gradualmente con un accrescersi continuo a loro di concetti e di idee.


Gaetano Meglio in La filosofia dell'infinito (1951)