La rivelazione di Ouspenski

Mentre sto leggendo il capitolo sulle leve [di un libro di fisica], all'improvviso una moltitudine di cose semplici, che credevo essere indipendenti e senza niente in comune, diventano connesse e unite in un grande unico insieme. Un ramo sotto ad un sasso, un palo, una vanga, tutte queste cose diventano una cosa sola, anzi, sono la stessa cosa. Sono tutte leve. In tale idea c'è qualcosa di terrificante e allettante al tempo stesso. Perché non lo sapevo? Perché nessuno me lo aveva detto prima? Perché mi hanno fatto imparare migliaia di cose inutili ma non questa? Ciò che sto scoprendo è talmente meraviglioso e miracoloso che mi cattura sempre più e mi lascia intravedere ulteriori rivelazioni. E' come se sentissi già l'unità del tutto e fossi sovrastato dalla soggezione che tale sensazione produce. Non posso più tenere per me tutte le emozioni che mi agitano. Voglio cercare di condividerle con il mio vicino di banco, un mio grande amico con il quale ho interminabili conversazioni. Con un filo di voce comincio a dirgli delle mie scoperte. Ma sento che le mie parole non gli trasmettono nulla e che io non riesco ad esprimere adeguatamente ciò che sento. ...


Piotr Demianovich Ouspenski (matematico ed esoterista allievo di Gurdjieff) in A new model of the universe (1934) trad. E.V.