Secondo Sri Atmananda, l'affermazione "tutto è coscienza" non è abbastanza ampia, poiché lascia un residuo della mente espansa impegnata a intuire il "tutto", mentre il contenuto della coscienza è ancora percepito indirettamente, come un oggetto vasto e nebuloso. L'intuizione espansa è dunque lasciata inesplorata, considerandola come il soggetto che percepisce, e la ricerca volta a rivelare l'identità fra la coscienza e il sé rimane così sullo sfondo. La dualità si dissolverà però solo quando quell'identità è raggiunta.
Sri Ananda Wood in The Teaching of Sri Atmananda Krishna Menon on Advaita Vedanta trad. E.V.